COMMERCIO AL DETTAGLIO: PIU’ NEGOZI DI CELLULARI, PANETTERIE COME BOUTIQUE E MENO MERCERIE

Negli ultimi dieci anni il commercio al dettaglio ha subito una grande evoluzione ed ha dovuto far fronte a sfide impegnative come le liberalizzazioni, lo sviluppo di internet e degli acquisti on-line, la diffusione degli outlet, la presenza sempre più forte della Gdo e soprattutto la crisi economica.

Nonostante queste grandi avversità, le imprese del commercio al dettaglio dal 2004 al 2014 sono cresciute del 3,3% (secondo l’indagine di Confesercenti) pur con performance diversificate per categoria merceologica e a livello territoriale.

Alla tenuta del settore hanno contribuito maggiormente la crescita del turnover (quasi un’impresa su due di quelle iscritte al Registro nel 2011 ha cessato l’attività entro tre anni) ed il boom del commercio ambulante (rappresenta oltre un quinto delle imprese del commercio al dettaglio). Se alcune imprese chiudono l’attività o delocalizzano fuori città nonché in aree più economiche, molte altre trasferiscono l’attività su area pubblica o itinerante.

Dal punto di vista merceologico, invece, hanno influito positivamente al tasso di crescita del settore l’aumento delle imprese di commercio di apparecchiature per tlc e telefonia, di abbigliamento per adulti e di panetterie/panifici. Mentre tendono a sparire le mercerie, le pelliccerie, le attività di vendita di cappelli, le profumerie e i fioristi. Anche a livello territoriale, i comparti analizzati hanno seguito dinamiche diversificate. Emergono, per aumenti superiori alla media, le province di Ragusa, Pordenone, Verona, Milano e Roma nelle tlc; Palermo e Roma nel commercio ambulante; Massa Carrara e Prato nell’abbigliamento. Tra gli arretramenti, invece, Pordenone e Terni sono le uniche province che perdono nel settore vestiario; Gorizia e Imperia che non partecipano alla crescita nelle tlc; Bolzano e Biella, dove chiude un terzo dei fioristi.

L’evoluzione del commercio al dettaglio sembra quindi seguire i cambiamenti socio-economici e l’orientamento dei consumi, con una tendenza alla specializzazione, all’offerta di nicchia e di qualità.

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